28 Febbraio 2011
Comunicato Stampa
Contrariamente a quanto apparso sugli organi di stampa e sui siti web cittadini, non risponde al vero che il TAR della Calabria ha bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale il 22 dicembre del 2010. Il Tar non è affatto entrato nel merito della questione, limitandosi a decidere solo ed esclusivamente sulla richiesta di sospensione cautelare del turno elettorale di primavera. In altri termini, il Tribunale Amministrativo Regionale non ha ravvisato i presupposti dell’urgenza che avrebbero permesso fin da subito l’accoglimento del ricorso. E’ evidente come l’amministrazione comunale sia stata penalizzata, a causa dell’ illegittima sospensione dalle proprie funzioni per oltre venti mesi, e come anche il diritto del corpo elettorale sia stato violato dall’ingiusto scioglimento del Consiglio comunale. Ciò che si sta verificando nella nostra città non ha precedenti in Italia: l’amministrazione comunale si trova ad aver gestito solo tre dei cinque anni di mandato elettorale. Abbiamo sollevato il problema (prima al Tar, ed ora al Consiglio di Stato) non perché non vogliamo lasciare la poltrona, ma per far valere principi costituzionali che devono essere garantiti a tutti i cittadini. Riteniamo inviolabile il riconoscimento del diritto di una coalizione, una volta vinte le consultazioni elettorali, di amministrare per cinque anni, e del diritto del corpo elettorale (che ha espresso il consenso sulla base di un programma da realizzarsi nel quinquennio) di essere governati come da mandato elettorale. Ai giudici del Consiglio di Stato, che hanno ritenuto illegittimo ed erroneo il DPR del 4 Agosto 2008 che decretava lo scioglimento del Consiglio comunale, chiediamo di rivedere l’ordinanza di rigetto della sospensiva perché è giusto e sacrosanto che una volta reintegrata nelle proprie funzioni l’amministrazione comunale debba essere messa nelle condizioni di portare a termine il mandato elettorale ed il programma sottoscritto con i cittadini elettori. Un riconoscimento tardivo di questo diritto, infatti, non sortirebbe alcun effetto pratico, e nessuna azione risarcitoria potrebbe restituirci i due anni di governo perduti. Il ricorso al Consiglio di Stato è stato presentato il 24 febbraio, in modo tale da avere una decisione in tempi brevi. Se così non dovesse essere, affronteremo le elezioni di primavera con la consueta serenità d’animo, consapevoli di aver operato, fin dal primo giorno del nostro insediamento, per il bene esclusivo della città e dei cittadini
L’Editoriale di Francesco Tonnara – Comunic@re n. 3 del 27 febbraio 2011
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